Templaria Festival

Il grande Anno (XI^ edizione – anno 2000)

Questo è l’affascinante tema della XI^ edizione di Templaria festival. Una riflessione sull’Anno Santo e la sua importanza simbolico e spirituale. Come sempre è lo spunto contemporaneo che ci porta ad indagare, scoprire e tentare di rivivere alcuni aspetti del mondo medioevale. L’idea del pellegrinaggio, della visita ai Luoghi Santi, smosse folle eterogenee di pellegrini, strappandole alle loro occupazioni quotidiane e riversandole sulle strade sconnesse, malandate ed insicure di quei tempi lontani, alla volta di Gerusalemme, città santa per eccellenza.
Per queste persone, che nel viaggio in Terrasanta vedevano la soluzione dei loro problemi spirituali e forse anche di quelli materiali, Gerusalemme rappresentava un luogo di beatitudine, un paradiso terrestre, un “eldorado ante litteram”. Non dicevano forse le Scritture che la Gerusalemme terrena altro non era che la proiezione di quella celeste, ossia del paradiso?

Ed allora, perché non prendersi un anticipo in vita di quelle beatitudini riservate ai defunti?
Ecco quindi che l’uomo medievale lascia la sua vita stanziale, la casa, la terra da coltivare, gli affetti più cari, per imboccare la strada del pellegrinaggio, per diventare, insomma, “homo viator”.

Ma, dal momento che non tutti potevano, sia per difficoltà fisiche che economiche, recarsi a Gerusalemme, vengono creati altri luoghi santi da visitare, alle peregrinationes majores, ossia la stessa Gerusalemme, la tomba di Pietro a Roma ed il santuario di Santiago de Compostela, si affiancano così Saint-Gilles du Gard, in Provenza, le abbazie di Cluny e di Vézelay, in Borgogna, il Volto santo a Lucca, che tuttavia erano e rappresentano delle tappe intermedie tra la partenza e l’arrivo, rappresentato da Gerusalemme, Roma e Santiago.

Ma con la perdita di san Giovanni d’Acri, ultimo baluardo cristiano in Palestina, nel 1291, e con il tramonto dell’idea di crociata, così come era stata inizialmente concepita, sorgeva il problema di trovare una città santa che sostituisse nell’immaginario collettivo l’ormai lontana Gerusalemme.

Le centralità di Roma con i suoi Luoghi Santi, resi ancor più preziosi dalle innumerevoli reliquie portate dalla Terrasanta dai crociati, che costituivano un tesoro spirituale, offriva la possibilità di creare un nuovo centro di pellegrinaggio attorno alla tomba dell’apostolo Pietro. Inoltre il clima di attesa millenaristico riguardo l’avvento dello stadio dello Spirito, creato dalle profezie di Gioacchino da Fiore, contribuiva alla diffusione di un’atmosfera di inquietudine tra i cristiani.

Bonifacio VIII seppe cogliere e canalizzare questa esigenza e promulgò nel 1300 la Bolla del Giubileo, che prevedeva le visite alle tombe di San Pietro e Paolo per un determinato periodo, il pentimento dei peccati e, dunque, l’indulgenza.

La scadenza giubilare del 1300 consentì non solo di raccogliere a Roma i pellegrini in un periodo stabilito scandito da particolari funzioni liturgiche, ma anche di istituzionalizzare la spinta escatologica, creando periodicamente un momento di comunicazione fra il mondo della storia e quello sacro. Inoltre sanciva definitivamente che Roma, come città santa, aveva sostituito la Gerusalemme terrestre.

Il primo Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII fu probabilmente la più grande manifestazione di massa della cristianità medievale, che trasformò l’Europa medievale allora in una intricata rete di strade percorse da coloro che, stanchi nel fisico ma sollevati nello spirito, tornano finalmente alle loro case.

E sulle numerose strade di pellegrinaggio, rese pericolose dalla mancanza di manutenzione e dalla presenza di briganti, fanno la loro comparsa i Templari, gli epici cavalieri dal bianco mantello, che fanno voto di difendere Gerusalemme, la Terrasanta e tutti i luoghi divenuti “santi” per la presenza di reliquie o per l’avverarsi di eventi miracolosi.

Città, porti, strade, ponti, guadi, tutto ciò viene presidiato da questi strani monaci armati di spada, che spesso accompagnano per brevi tratti di percorso i pellegrini, guidandoli di tappa in tappa rifocillandoli, offrendo loro un riparo per dormire, e, quando necessario, medicando le loro ferite e curando le loro malattie.
Le stesse strade che da Castignano portano al mare Adriatico, nel medioevo, saranno state percorse da questi uomini in viaggio, da questi pellegrini, da questi viaggiatori dello spirito protetti dalla bianca ala dei mantelli Templari.

Attraverso il ruolo avuto dall’Ordine del Tempio, la raffigurazione della vita quotidiana, di battaglie, di momenti eroici e drammatici insieme si tenta il tuffo in un passato che si perde nel mito del “Grande Anno”.