L’ALCHIMIA DEL FUOCO
Il mistero dei Templari
(XXVII^ edizione – anno 2016)
Molti sono i misteri che ancora oggi caratterizzano l’avventura dei Templari. Nonostante buona parte della storiografia ufficiale sia convinta che il racconto dell’Ordine del Tempio sia ormai venuto alla luce e che il loro percorso storico sia stato pienamente ricostruito, diversi sono i punti ancora oscuri che avvolgono il potente Ordine di monaci-guerrieri, donando alla loro vicenda il fascino inesauribile del mistero. Enigmi irrisolti come quello relativo al loro favoloso tesoro affascinano ancora oggi visionari e complottisti che vedono tracce e simboli nascosti ad ogni angolo dell’immenso territorio del tempo passato, in particolare del Medioevo. Che avessero raggiunto una grande ricchezza è senza dubbio vero, che fossero un ordine particolare anche per quell’epoca è evidente, che praticassero arti misteriche e pericolose è la colpa di cui furono accusati; ma una domanda in particolare resta senza risposta: i Poveri cavalieri di Cristo furono iniziati ai misteri della magia naturale? I Templari praticarono l’alchimia, ne investigarono le leggi, ne attuarono le tecniche? I monaci guerrieri dell’Ordine del Tempio esplorarono i segreti della cabala e dell’astrologia sacra? Insomma molti sono gli arcani che la storia e la leggenda imprigionano tra le loro spire. L’edizione di Templaria 2016 cercherà di far luce su queste oscure questioni, ma soprattutto prenderà a stimolo la suggestione del fuoco alchemico per raccontare attraverso gli spettacoli, la danza, il teatro e la rievocazione storica una pagina del tempo insieme oscura e meravigliosa dal tema: L’alchimia del fuoco. Il mistero dei Templari
Ma chi erano i templari, che ruolo hanno avuto nella storia medioevale e soprattutto cos’è l’alchimia? La disciplina alchemica è una pratica della materia che appare in diverse regioni del mondo antico e medievale, in diverse epoche e culture, ma sempre con il medesimo scopo che è la trasformazione delle sostanze “grezze” in elementi “eletti”, in particolare la pratica alchemica punta alla trasmutazione di metalli volgari in metalli nobili (il bronzo, l’argento e l’agognato oro). Ma esiste un senso più profondo, autentico, inattuale quanto pericoloso che è la trasformazione non della materia, ma dello spirito dell’uomo. Il Fuoco alchemico è appunto un sottile e occulto fuoco magico interiore, come un «avvolgente calore di febbre» rivela la Turba Philosophorum, uno dei testi più importanti usato dagli antichi autori ermetico-alchemici. Secondo Ermete Trismegisto, personaggio a metà tra la storia e il mito, venerato come maestro di sapienza e ritenuto autore del leggendario Corpus hermeticum (il caposaldo dell’alchimia), cinque sono gli elementi che generano la grande opera ermetica. Dalla loro fusione prende vita il misterioso mosaico anelato dal Piano Divino. Ma leggenda vuole che sia il fuoco, l’elemento vivificante dei cinque, che con le sue fiamme dà vita al Tutto.
Se parliamo di templari e dei misteri che l’ordine si ritiene abbia cercato, scoperto ed infine custodito, l’elemento che subito cattura l’immaginario collettivo è certamente il fuoco. Nella storia dei Templari e nelle leggende ad essi collegati le fiamme ardenti giocano un ruolo decisivo: dalle luci del tempio di Salomone a Gerusalemme ai fuochi del deserto; dai segreti alchemici custoditi nelle stanze di castelli impenetrabili, al mistero del fuoco greco; fino al tragico epilogo quando l’ultimo gran maestro, Jacques De Molay, fu arso vivo sul rogo nell’isola di fronte alla cattedrale di Notre Dame. E quasi a confermare l’ambiguità costitutiva dell’ordine i suoi ultimi gesti sono contraddittori ed enigmatici, dopo aver chiesto di essere rivolto con il viso in direzione della Chiesa della Santa Vergine come un buon cristiano nel momento del trapasso, lancia anatemi contro i suoi carnefici e persecutori (papa Clemente V, Re Filippo il Bello e Guglielmo di Nogaret) come il peggiore degli stregoni. Questa enigmatica doppiezza ha da sempre contraddistinto l’ordine monastico-cavalleresco, consacrato alla fede ma legittimato alla battaglia, con una mano al testo sacro e un’altra alla spada. Questa ambiguità è la ragione del fascino di cui è rivestita la storia dell’Ordine del Tempio; una storia che li vuole oltre che formidabili guerrieri anche depositari di conoscenze misteriose, venuti alla luce per diffondere un progetto di pace universale e difendere un segreto: il mistero del fuoco alchemico, del quale solo alcuni eletti ne avevano esperienza. Allo stesso tempo è inquietante l’immagine che li vuole a conoscenza di “Verità” nascoste sull’origine del Cristianesimo e che li vede eredi di realtà mistiche dell’antichità con finalità ben distanti da quelle storicamente note.
Ancora oggi l’alchimia del fuoco è una presenza misteriosa, un’arcana suggestione, che interroga silenziosa il volto di chi la osserva. Templaria con le sue serate avvolte nel buio dei segreti medioevali vi aspetta per un’immersione nella magia di un mondo scomparso ma che ogni anno rivive grazie alla forza e alla tenacia dei castignanesi. Quest’edizione vuole tentare di far luce sulla grande forza della magia naturale dell’alchimia che i Templari conoscevano e manipolavano, ma il cui vero scopo non era di trasformare i metalli in oro, ma di trasformare l’Uomo, mettendolo in contatto con la realtà superiore: L’alchimia del fuoco. Il mistero dei templari regala tutto ciò attraverso cinque notti meravigliose, attraverso cinque notti misteriose, Attraverso cinque notti …da Medioevo.
Prof. Andrea Fioravanti – docente di Estetica, Storia e Filosofia e Storico dell’Ordine del Tempio
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