Milites Christi: l’Eredità (XXIII^ edizione – anno 2012)

Espressione di una profonda spiritualità, di valori fondanti la via cavalleresca, quali charitas, simplicitas, humilitas, fortitudo, spes, pietas, l’Ordine del Tempio, ammantato di leggenda, continua a suscitare l’interesse del grande pubblico evidentemente per un discorso non concluso o per una eredità da riconoscere e da raccogliere.

L’essenza del messaggio templare passa nella società contemporanea assetata di valori attraverso il fascino di un passato pregno di misteri che il Templarismo medievale lascia intravedere e che cattedrali, chiese e abbazie in tutta Europa tramandano nel velato linguaggio dei simboli. Forte è il legame ideale tra i nostri tempi e quel Medio Evo in cui il soprannaturale sembrava irrompere nella storia e l’eternità entrare nel tempo, nell’attesa dell’improvviso avverarsi di un salto di coscienza espresso dalle varie leggende del Graal con il ripristino di quel collegamento tra cielo e terra che solo poteva garantire la prosperità di un regno altrimenti isterilito.

In quel contesto di attesa l’Occidente cristiano si confronta – allora come oggi – con il mondo musulmano e il vecchio continente, unito dalla presenza dell’Ordine del Tempio sulle vie di comunicazione, incomincia ad essere seminato dall’idea di un’Europa unita che solo il terzo millennio vede in corso di realizzazione.

Sulla base di storia e leggenda, comunque da rispettare in quanto per sua natura fondata su una base di realtà, possiamo indicare le tracce della possibile eredità dell’Ordine del Tempio per l’umanità futura: cattedrali gotiche, alchimia, Graal, Sacra Sindone costituiscono le chiavi per comprendere il grande messaggio custodito nel cuore dei cavalieri rossocrociati, la spiritualizzazione della materia, non già intesa in senso etico o allegorico, ma quale realtà fisica, quale processo a cui la materia è destinata attraverso la creatura umana portatrice di immagine divina.

Maria Grazia Lopardi